Con l’avvicinarsi delle festività natalizie e della chiusura dell’esercizio, le aziende stanno valutando la convenienza fiscale di sostenere costi per omaggiare clienti, fornitori e dipendenti.
Come consueto si possono avere queste casistiche:
- Omaggio acquistato e donato a terzi (clienti/fornitori)
- Omaggio acquistato e donato ai dipendenti
- Bene autoprodotto e donato a terzi (clienti/fornitori)
- Bene autoprodotto e donato ai dipendenti
Partendo dai primi 2 casi, i più consueti, il bene omaggiato al cliente/fornitore: se il costo unitario è superiore a 50 euro, l’azienda lo deduce ma con il limite delle spese di rappresentanza, e l’IVA è indetraibile, mentre se è inferiore a 50 euro il costo è deducibile senza limiti e l’IVA è detraibile. La successiva cessione gratuita è fuori campo IVA, nel primo caso, ossia per il bene superiore a 50 euro, ai sensi dell’art.2, comma 2, n.4, perché all’atto dell’acquisto non è stata operata la detrazione dell’imposta, mentre nel secondo caso, ossia per i beni inferiori a 50 euro, è fuori campo IVA ai sensi del medesimo riferimento normativo, perché esclusione espressamente prevista (costituiscono cessioni di beni le cessioni gratuite ad esclusione di quelli la cui produzione o commercio non rientra nella propria attività d’impresa se il costo non supera i 50 euro).
Si ricorda l’opportunità di documentare la cessione gratuita con DDT o documento simile che provi l’inerenza del costo.
Se invece il bene è omaggiato ai dipendenti dell’azienda non può considerarsi una spesa di rappresentanza ma viene considerato quale spesa per prestazione di lavoro dipendente. L’IVA dell’omaggio è indetraibile e la successiva cessione, fuori campo IVA.
I secondi 2 casi vedono invece l’azienda, per esempio produttrice di vini, omaggiare con una bottiglia di vino i propri clienti: in tal caso se il costo unitario è superiore a 50 euro, l’azienda lo deduce ma con il limite delle spese di rappresentanza, e l’IVA è indetraibile, mentre se è inferiore a 50 euro il costo è deducibile senza limiti e l’IVA è detraibile. La successiva cessione gratuita è imponibile IVA, a meno che l’azienda scelga di non detrarre l'IVA acquisti per non applicare poi l'IVA sulla vendita. Se invece la suddetta azienda produttrice di vini omaggia i dipendenti dell’azienda stessa di una bottiglia di vino, allora il costo è da considerarsi spesa per prestazione di lavoro dipendente e per la successiva cessione valgono le stesse regole esplicate per i terzi.
Per quanto riguarda gli omaggi ai dipendenti si ricorda che, se per l’impresa i relativi costi sostenuti sono deducibili (come prestazioni da lavoro dipendente, come sopra esplicato) in capo ai dipendenti i beni ricevuti vengono tassati (ex art. 51 co. 1 del Tuir), tuttavia sono imponibili gli omaggi ricevuti che nel periodo d’imposta non superino, assieme all’ammontare degli altri fringe benefit, l’importo di 258,23 euro ai sensi dell’art. 51 co. 3 del Tuir (elevato per il 2024 a 1.000 o a 2.000 euro per i dipendenti con figli fiscalmente a carico ex art. 1 co. 16-17 L. 213/2023).